Conferenza ISRAT ” Gli anni di piombo”

renosio4 renosio3Conferenza ISRAT ” Gli anni di piombo” venerdì 8 c.m presso Aula magna Sella

Interessante e puntuale l’analisi del dott. Mauro Renosio sullo stragismo in Italia degli Anni di piombo; uditori interessati gli studenti delle classi seconde e terze liceali ( IV e V anno). Si riporta di seguito testimonianza dell’allievo Marco Alpan della classe II liceo C:

Mauro Renosio illustra agli studenti del Classico la realtà degli anni di piombo.

GLI   ANNI    CHE   CAMBIARONO    L’   ITALIA.

Curiosamente il nome dei decenni del 1970 e 1980 non è frutto dell’opera machiavellica di qualche storico, né l’esito dell’arrovellarsi di certi studiosi. ANNI DI  PIOMBO, infatti, è un film tedesco uscito nel 1981, vincitore del Leone d’Oro al miglior film alla XXXVIII Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.     Ha voluto iniziare così la sua relazione  Mauro Renosio dell’ISRAT di Asti, che venerdì  pomeriggio ha incontrato gli studenti del Classico per avvicinarli ai temi più scottanti e interessanti degli anni  70 e   80 del secolo scorso; non si tratta di preistoria, ma di un periodo per molti ancora oscuro della storia patria. ” Terrorismo politico” è la parola -chiave che meglio designa gli anni di piombo. Prima di entrare nel vivo della questione, però, Renosio ha sottolineato che oggi la parola ” terrorismo” è infarcita di congetture che rimandano all’   ISIS e alla triste decapitazione di ostaggi, mentre, durante gli anni di piombo, la situazione era assai differente. Il nostro Paese era nel pieno della guerra fredda e doveva stare attento a non concedere troppo potere al Partito Socialista, il quale venne escluso dalla partecipazione al governo. Per giunta l’Italia si lasciava alle spalle un dopoguerrra con 133 morti in varie manifestazioni pubbliche. Un quadro delicato che poteva esplodere da un momento all’altro, oppure collassare sotto la pressione di gruppi estremisti. E così infatti accadde.  12 dicembre 1969: scoppia una bomba nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura in piazza Fontana a Milano; perdono la vita 17 persone; seguiranno altri due attentati, a Brescia – in piazza della Loggia- e alla stazione di Bologna, dove moriranno 30 persone. A complicare gli eventi, un tentato colpo di stato del generale De Lorenzo, poi fallito. Ma chi sono i responsabili? Ancora oggi non si sa chi furono gli esecutori della strage né tantomeno i mandanti. Ci fu certamente la responsabilità di movimenti di estrema destra: uno per tutti Avanguardia Nazionale.. Ma la colpa non è tutta dei neofascisti: anche le Brigate Rosse e Prima Linea hanno giocato un ruolo fondamentale nell’economia della vicenda. La differenza con i sostenitori del MSI è netta: Delusi dal PCI che, messo a dura prova, si era mostrato fiacco e aveva abbandonato la via della rivoluzione proletaria, alcuni insoddisfatti diedero vita alla Brigate Rosse per imporsi sulla politica italiana, attuando il metodo del terrorismo. Un modo per mettersi in mostra davanti all’opinione pubblica e per dare una forte scossa al Paese, caduto in un baratro di profonda insicurezza e incertezza. Gli anni di piombo non devono essere collegati solo ad Aldo Moro, ma toccano una complessità di movimenti e di ideologie varie. La conclusione dell’intervento di Renosio si è incentrata sulla quotidianità degli anni 70 e 80 e ha fatto venire a galla delle curiosità. I primi pub in Italia risalgono a soli quaranta anni fa; essi favorirono l’incontro tra giovani che si radunavano per i balli di gruppo. Il passo seguente sarebbe stato la nascita dei grandi concerti e delle discoteche.

 

Lascia un commento